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Castel di Casio si trova a metà strada circa da Firenze e da Bologna (circa 50 Km)

Castel di Casio (Castèlo Castèl d Chèsi in dialetto bolognese montano medio) è un comune italiano dell’appennino di 3.389 abitanti della provincia di Bologna.
Il centro storico è dominato dai resti dall’antica torre medievale che svetta ancora sui tetti delle case ed è visibile in tutta la valle del Limentra. I vicoli e le architetture delle abitazioni ricordano l’origine medievale dell’abitato, quando era centro mercantile sulla strada di crinale che collegava Bologna a Firenze.

 

meteotrattoria castrola

mappa stradale trattoria castrola

 

 

 

 

 

 

A pochi chilometri puoi visitare anche:

Lago  di SuvianaIl Lago di Suviana

Il lago di Suviana è un lago artificiale situato nell’Appennino bolognese, formatosi a seguito della costruzione di una diga alta 91,5 metri, iniziata nel 1928 ed ultimata nel 1935 (data in numeri romani apposta sul fronte della diga). Il bacino è alimentato principalmente dal torrente Limentra orientale (o Limentra inferiore) ed è situato interamente in provincia di Bologna. Le due sponde bagnano il comune di Camugnano ad est ed il comune di Castel di Casio ad ovest. Sul lago si affacciano i paesi di Suviana, Badi, Bargi e Stagno. È il più grande lago della provincia e uno dei maggiori della regione Emilia-Romagna.

 

rocchetta-mattei-castelloRocchetta Mattei

La Rocchetta Mattei è una rocca situata sull’Appennino settentrionale, su di un’altura posta a 407 metri sul livello del mare, in località Ponte nel comune di Grizzana Morandi, sulla strada statale n° 64 (Porrettana), in provincia di Bologna. Costruita nella seconda metà del XIX secolo, mescola stili diversi, dal medievale al moresco. Fu la dimora del conte Cesare Mattei, letterato, politico e medico autodidatta fondatore della medicina elettromeopatica, sulle basi della medicina omeopatica. Il 5 novembre1850 viene posta la prima pietra della Rocchetta, e già nel 1859 è considerata abitabile, tanto che Cesare Mattei non se ne allontana più. All’interno della Rocchetta il conte conduce una vita da castellano medievale e arriva addirittura a crearsi una corte, con tanto di buffone[2]. Il castello voleva essere la sede della nuova medicina mondiale che il Conte divulgò con grande successo in tutto il mondo e ospitava illustri personaggi che arrivavano da ogni dove per farsi curare. La fama della Rocchetta crebbe con quella del Conte e dell’elettromeopatia, nella quale erano riuniti il potere delle erbe con quello dell’elettricità vegetale. Il conte possedeva industrie farmaceutiche in tutto il mondo e da tutto il mondo vennero a farsi curare da ogni tipo di malattia; sembra che, addirittura, ospiti della Rocchetta siano stati Ludovico III di Baviera e lo zar Alessandro II. Nel1925 è visitata in forma ufficiale da S. A. R. il Principe di Piemonte. Persino Dostoevskji cita il Conte ne I fratelli Karamàzov, quando fa raccontare al diavolo di essere riuscito a guarire da terribili reumatismi grazie a un libro e a delle gocce del Conte Mattei.